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In un periodo troppo lungo in cui pochi hanno il coraggio di alzare la testa per rivendicare valori Etici, la Siropack svetta come un faro altissimo nella notte. Ecco il suo intervento alla luce delle ultime rivelazioni che riguardano l’Inps.
“Il contesto socio-economico – scrive l’azienda in una nota – che il nostro Paese sta attraversando non può lasciarci indifferenti, con l’aumento della cassa integrazione pari al 200% ed intere categorie ancora in attesa di percepirla, senza dimenticare la fuga dei dati sensibili di milioni di utenti causata da una falla nel sistema dell’Inps.
Considerando quanto sopra, la notizia del sostanzioso aumento di stipendio dei vertici Inps, a prescindere dalla presunta retroattività, è quanto di più lontano possa esserci dal senso etico e morale che queste figure dovrebbero ispirare in tutti i cittadini per il bene dell’Italia.
Il Covid ha colpito duramente tutti noi: come dimenticare le migliaia di malati oncologici e le loro famiglie che continuano ad essere abbandonati dopo 6 mesi di assenza dal lavoro, a maggior ragione in questo momento così difficile per le nostre imprese.
Ci addolora constatare come, in mancanza di fondi per introdurre la Legge Steven (dal nome del loro giovane dipendente qui il link) che darebbe un aiuto a molti, si trovino invece le risorse per aumentare gli stipendi di pochi, non certo i più bisognosi.
I fatti accaduti ci mostrano amaramente come la lezione del Covid, che ci ha insegnato il valore della Vita umana a discapito del denaro, non sia ancora stata recepita da chi dovrebbe rappresentare un esempio per tutti, in particolare per le giovani generazioni, che purtroppo saranno chiamate a pagare col tempo questa dissipazione delle risorse.
Abbiamo cercato di raccogliere la sfida del Covid sviluppando il progetto C-Voice Mask a beneficio gratuito della comunità, evitando di brevettare e speculare sulla nostra invenzione, e molti sono i casi e gli esempi di grande eticità che abbiamo potuto apprezzare in questi tempi bui, ognuno secondo le proprie possibilità.
Invitiamo dunque i vertici Inps a fare un passo indietro e rinunciare all’aumento di stipendio come gesto di senso civico e responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica.
Qualora ciò non avvenga, invitiamo alle dimissioni i ministri firmatari del decreto, in quanto non rappresentativi dell’eticità che deve ergersi a vessillo della Repubblica.
Ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volontà chiedendo di condividere questo appello, non soltanto in memoria di chi non c’è più, ma soprattutto in difesa di chi oggi ha più bisogno di aiuto”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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