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Una lettera per fare chiarezza sugli oggetti appartenuti a Marco Pantani messi all’asta il prossimo 9 dicembre da Bolaffi. A divulgarla sulla sua pagina facebook è stato lo stesso Spazio Pantani, dunque la famiglia che – da sempre – gestisce quel luogo.

Tra gli oggetti due preziose biciclette, maglie celebrative vinte nei due grandi giri del ‘98 (con dedica a Romano Cenni) e persino – “scelta ridicola”, spiega la nota – qualche trofeo vinto da Marco negli anni 1997-2001.
“In questi giorni – spiega lo Spazio Pantani – abbiamo ricevuto moltissimi messaggi e vogliamo tranquillizzarvi sul fatto che non si tratta di oggetti dello Spazio Pantani. Si tratta, in realtà, di cimeli che Marco aveva donato a Luciano Pezzi, colui che credette in Marco proprio nel momento più difficile, che gli diede fiducia e che gli costruì una squadra per vincere assieme a Romano Cenni: la Mercatone Uno”.

Nel 2002, poco dopo l’inaugurazione della nuova torre direzionale a Imola, Romano Cenni allestì grazie a Fausto Pezzi (figlio di Luciano) una stanza al primo piano dello stabile con i ricordi/cimeli conservati da suo padre: “La collezione di cimeli fu così affidata a titolo di comodato d’uso temporaneo dalla Fondazione Luciano Pezzi a Mercatone Uno. Un accordo sancito da una scrittura privata”.

 
 
 
 

Nel marzo 2017 Romano Cenni, fondatore della Mercatone Uno, si spense all’età di 84 anni. Con lui, dopo circa due anni, maggio 2019, si “spense” anche la Mercatone Uno e tutti i suoi punti vendita (più di cinquanta).

“Quel documento che attesta la proprietà effettiva degli oggetti in questione – prosegue la nota – è ancora in mano a Fausto, ma non è stato ritenuto sufficiente per attribuire la proprietà alla Fondazione Pezzi. E non sono bastate nemmeno le testimonianze degli atleti che confermarono di aver effettivamente donato i propri oggetti o trofei proprio a Pezzi e alla Fondazione. Così, oggi, i ricordi di Luciano sono stati aggiunti a quelli da avviare all’asta per pagare i creditori”.

“Nella speranza di aver chiarito ogni dubbio – conclude lo Spazio Pantani – ci resta sì molta amarezza su questa vicenda, ma vi preghiamo di non alimentare troppi sogni per persone ed eventi di questo tipo; non fanno bene al ricordo di Marco. La Fondazione Marco Pantani, la Famiglia Pantani e lo Spazio Pantani hanno bisogno di voi per le VERE iniziative in ricordo di Marco”.

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