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Un’altra settimana in zona arancione rappresenta, per il tessuto economico di Cesenatico, un’altra mazzata durissima. Significa che, almeno fino al 15 gennaio ristoranti, bar e pasticcerie dovranno restare chiusi o, comunque, limitarsi all’asporto che, in termini di fatturato, vale come un buffetto di cipria su una metastasi.

E torneranno a soffrire anche gli esercizi commerciali che, con la sola clientela locale, faticano a battere un solo scontrino. Per altro, mentre per gli esercizi pubblici sono previsti ristori, per i negozi – malgrado il drastico calo degli incassi – non è previsto alcun indennizzo.

 
 
 
 

Ieri sui social, termometro più o meno fedele degli umori di questa città, tanti ristoratori hanno espresso la loro rabbia contro le nuove misure della Regione che, benché assunte “per la tutela della salute pubblica”, stanno affossando l’intero tessuto economico.

Nel mirino in particolare il ritardo e l’esiguità dei ristori ricevuti, “un panno caldo – ha scritto qualcuno – che sa di presa in giro”.

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