“Non è più possibile continuare a tener chiuse queste aziende. Occorre il coraggio di consentire loro di riaprire e riguadagnare dignità e prospettive, aggiornando eventualmente i protocolli vigenti ma trattando queste imprese come quelle degli altri settori economici”.
Così Confcommercio e Confesercenti Emilia-Romagna in vista del nuovo Dpcm che dovrà fissare le nuove regole per la gestione della pandemia a partire da sabato.
Le due associazioni si dissociano da iniziative di protesta “di dubbia efficacia”, “in favore di un atteggiamento che rimane all’interno della legalità”. Chiaro il riferimento all‘iniziativa #Ioapro che minaccia “aperture” non consentite dai divieti anti-Covid come forma di protesta.
“La situazione attuale che continua a vedere la chiusura delle attività della ristorazione e dei pubblici esercizi senza prospettive di riaperture ma addirittura di ulteriori limitazioni – secondo le associazioni di categoria – ha portato all’esasperazione le imprese del settore dell’Emilia-Romagna e rischia di portare al fallimento decine d’imprese del settore con la perdita di centinaia di posti di lavoro”.