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Partenza in salita a Cesenatico per il flashmob #ioapro. È indetto per venerdì 15 gennaio da un Movimento Imprese Italiane in risposta ai dpcm del Governo Conte. La questione divide il popolo dei social. Chi è pronto ad alzare gli scudi per salvare l’economia, che in Italia si fonda proprio sulle pmi, e chi ci vede una potenziale impennata di contagi. Al momento, per quanto riguarda Cesenatico, pare andare in scena un bis del tentativo di ottobre. Un gruppo di circa 50 ristoratori non pare molto interessato alla protesta diretta. Quelli più attivi, sempre all’interno di questa categoria, preferiscono non sfidare il Governo.

Tutti concordi nel bisogno di lavoro e di lavorare. Secondo quanto trapelato molti sono stati colpiti dal virus direttamente o negli affetti. In prospettiva di un potenziale aumento di casi d’influenza preferiscono non aprire evitando anche una multa.

 
 
 
 

“Tanta amarezza”. Questo il sentimento che circola negli addetti al mestiere della ristorazione e che trova sponda in chi ha un pubblico esercizio. C’è chi infatti si sente additato come se il proprio locale e la propria attività fossero i principali luoghi di  contagio. Lo sguardo di chi fa presente queste osservazioni è puntato anche su trasporti pubblici e ipermercati dove lamenta maglie più larghe di tolleranza.

Intanto la Regione Emilia Romagna ha previsto i bandi per accedere ai rimborsi (leggi qui) e ha sollecitato il Governo a intervenire con il piano nazionale dei “ristori”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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