Per l’Emilia-Romagna si fa sempre più concreta la possibilità tornare in zona arancione? Quando?
Ecco alcuni indicatori che aumentano il rischio per l’Emilia Romagna. L’arrivo in Regione della variante inglese.
Inoltre l’Emilia Romagna è balzata al vertice della classifica nazionale per il numero di contagi (1.273 su un totale di 7.980 in tutta Italia) nella giornata di ieri (lunedì 8 febbraio).
Da non dimenticare l’Rt (indice di contagio). In Emilia Romagna è ancora sotto l’1, ma di poco. E sappiamo che tra l’1 e 1,25 si finisce in zona arancione. Probabile un aumento rispetto allo 0,84% della scorsa settimana. E’ questo l’indicatore peggiore, quello che potrebbe fare finire l’Emilia Romagna in zona arancione.
Il sistema sanitario regionale sta tenendo bene. E gli indici di occupazione dei reparti sono da zona gialla: terapie intensive al 24% (l’Italia è al 25%) e la soglia critica è quella del 30%; reparti Covid al 33% (Italia al 31%) con soglia di rischio fissata al 40%. Un paramento, questo, che non dovrebbe preoccupare
Da considerare poi l’insediamento del Governo Draghi che dovrà prendere eventuali decisioni, anche perché molte misure volute da Giuseppe Conte scadono il 15 febbraio.
Fino a sabato 13 febbraio compreso l’Emilia Romagna resta gialla. Poi si dovrà valutare l’indice Rt (quasi da zona arancione), mentre gli altri indicatori sono da zona gialla. Il rischio si “gioca” sui contagi che, se non diminuiscono, la zona arancione sembra quasi certa.
