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Dopo lo scorso fine settimana, con la maggior parte dei locali di Cesenatico stipati fino all’inverosimile, se lo sono chiesti in tanti: ma siamo davvero così sicuri che l’apertura di bar e ristoranti solo a pranzo sia un deterrente efficace contro il Covid? Non sarebbe più logico permettere ai locali di restare aperti anche a cena in modo da spalmare la clientela in un arco temporale più lungo?

Il tarlo del dubbio ha cominciato a corrodere qualche certezza e oggi è in atto una vera e propria iniziativa strutturata per chiedere al nuovo governo di rivedere le limitazioni del dpcm.

Confcommercio e Confesercenti si sono alleate per chiedere, in maniera compatta, un alleggerimento delle restrizioni: “I protocolli ci sono e garantiscono la sicurezza”, spiegano le associazioni di categoria che ieri hanno spiegato, punto per punto, le ragioni di una protesta da cui dipende il futuro di tante aziende del territorio.

In un incontro con la stampa, ieri pomeriggio a Borello, i presidenti Corrado Augusto Patrignani (Confcommercio cesenate), Cesare Soldati(Confesercenti Cesenate), Roberto Vignatelli (Confcommercio Forlì), Mauro Lazzarini(Confesercenti Forlì) hanno spiegato meglio una proposta “che permetterebbe alle imprese di salvare l’80 per cento del fatturato”.

Lo hanno fatto, simbolicamente, nel ristorante dell’area di servizio Tamoil sulla superstrada E45, uno dei pochi a poter rimanere aperto secondo quanto previsto dal Dpcm del 4 dicembre scorso:

“È la dimostrazione che lavorare secondo le regole si può e che l’obbligo di chiusura alle 18, che azzera le cene pressoché ovunque, non solo è iniquo e penalizzante, ma non è neppure sostenuto dal buon senso”.

 
 
 
 

Per questo le associazioni propongono l’apertura dei pubblici esercizi in zona gialla fino alle 21,30 (per garantire il rientro a casa entro le 22), con asporto fino alle 22 e delivery sempre. In zona arancione viene chiesta l’apertura fino alle 18 (come oggi in zona gialla) con asporto fino alle 22 e delivery sempre. In zona rossa si resterebbe chiusi, come oggi, ma con asporto fino alle 22 e delivery sempre.

Sulle proposte presentate, le associazioni di categoria hanno già raccolto 750 firme in provincia di Forlì-Cesena.

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