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Con i 1538 casi registrati ieri in Regione, l’indice Rt dell’Emilia Romagna – dopo diverse settimane – è tornato a toccare la soglia fatidica dell’uno. Poiché il trend della curva pandemica è ancora in graduale rialzo, è molto probabile che – se non cambieranno le regole del gioco – questo rischia di essere l’ultimo weekend in zona gialla.

Le diplomazie sono già al lavoro e Bonaccini, durante le consultazioni con il neo-premier Mario Draghi, ha già chiesto una revisione del sistema delle fasce colorate. Tuttavia, ammesso che ci sia la volontà politica, non sembrano esserci i tempi tecnici per un restyling dell’impianto normativo e dunque, sotto il pressing del mondo sanitario (preoccupato per le nuove varianti del Covid), è probabile che venerdì prossimo si proceda secondo le regole del governo Conte. E questo, per l’Emilia Romagna, significa ritorno in zona arancione e nuova chiusura di bar e ristoranti, come già avvenuto ieri per Abruzzo, Liguria, Toscana e Trento.

 
 
 
 

Una mazzata letale su molte attività che, al contrario, al tavolo istituzionale si erano sedute nei giorni scorsi per negoziare un’apertura anche serale delle loro attività (“l’unico modo – avevano detto – per spalmare le presenze in un arco temporale più ampio e scongiurare così gli assembramenti del pranzo”).

La situazione, va detto, continua ad essere critica a Cesenatico dove, negli ultimi tre giorni, si sono registrati ben 39 casi e dove in questo fine settimana di San Valentino si preannuncia un nuovo pienone nei ristoranti.

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