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Mentre da ieri è partita la fase 2 della campagna vaccinale – quella che coinvolge gli anziani con più di 85 anni – sono ore decisive in Regione per lo sblocco della partita dei vaccini AstraZeneca, quella che dovrebbe essere destinata al personale scolastico.

Ad effettuare la vaccinazione a docenti e bidelle dovrebbero essere i medici di famiglia. A loro – circa 3mila – si è infatti affidata la Regione Emilia Romagna per portare a termine, nei tempi più rapidi possibili, questa delicata fase della campagna vaccinale.

In settimana diventeranno quasi 60mila le dosi di AstraZeneca conservate in frigo da Piacenza a Rimini: “In ogni caso entro la settimana partiamo con la prenotazione”, assicura l’assessore regionale alla sanità Donini che però sta attendendo ancora qualche chiarimento dal Governo. “Abbiamo chiesto di poter comprendere nella prenotazione tutto il target, indifferentemente dal 55esimo anno di età. Quindi che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche a chi ha più di 55 anni. Credo che il Governo, entro un giorno o due, risponderà”.

Il punto della questione, insomma, è questo. Capire se si può dare priorità a chi ha un’età più avanzata (ma non tale per accedere, al momento, ai vaccini come Pfizer, riservati agli over 80) o se bisogna partire con chi ha meno di 55 anni.

 
 
 
 

Il vaccino AstraZeneca sarà somministrato a tutto il mondo della scuola: docenti, personale non docente, lavoratori scolastici e dell’Università. Un target molto importante, visto che i dati pandemici legati al mondo della scuola cominciano a preoccupare.

Anche sull’accordo con i medici di famiglia si puntava su un input nazionale. Ma se non arrivasse, la Regione è pronta a fare da sola con le associazioni di categoria regionali.

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