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Primi passi per lanciare la candidatura di Rimini quale Capitale italiana della Cultura 2024.

Valorizzare il patrimonio storico artistico e culturale e promuovere la città in Italia e nel mondo sono gli obiettivi primari del progetto, presentato questa mattina al Teatro Galli di Rimini, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicoridel sindaco della città, Andrea Gnassi, dell’assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia, della vicepresidente della Provincia di Rimini Alice Parma e del vescovo monsignor Francesco Lambiasi.

La macchina organizzativa che parte oggi simbolicamente, in un luogo rappresentativo della rinascita della città, il Teatro Galli, prevede per il Comune di Rimini due percorsi sfidanti: il primo riguarda il riconoscimento del Tempio Malatestiano quale patrimonio dell’Unesco e il secondo la candidatura della città a capitale italiana della Cultura per il 2024. La città si propone infatti quale polo storico, artistico, culturale di rilevanza nazionale e internazionale.

 
 
 
 

Per quanto riguarda il primo obiettivo l’amministrazione è già al lavoro per la costituzione di un comitato scientifico per la candidatura. Per il riconoscimento a capitale italiana della cultura è invece indispensabile per l’amministrazione dare vita ad una mobilitazione generale, morale, civile, culturale di tutta la città, oltre alla definizione anche in questo caso di un Comitato promotore, che promuoverà un confronto anche con Parma (capitale italiana della Cultura 2021) e Ravenna (città finalista nella competizione del 2019), al fine di  comporre il dossier necessario alla candidatura e  mettere a punto il programma di iniziative e progetti per il 2024.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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