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Con l’indice Rt ormai sopra l’uno (a Bologna è già 1,09) e, sullo sfondo, le complicanze imprevedibili generate dalle varianti, è altamente probabile che – da venerdì (giorno del nuovo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute) – l’Emilia Romagna, 18 giorni dopo, tornerà in fascia arancione. La notizia sembrerebbe confermata e lo stesso presidente Bonaccini, in un post vagamente equilibrista, ha lasciato intendere che il cambio di colore sia molto più di un’opzione.

Va detto, tuttavia, che l’aumento dei contagi in regione è stato intermittente e dunque, in un senso o nell’altro, la decisione finale sarà una questione di centesimi. Anche perché, nella nostra regione, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid è al 23% (il limite è 30), mentre l’occupazione dei reparti Covid è al 32% (limite 40). Dunque gli ospedali non sono saturi anche se in questi giorni sono cresciuti i ricoveri.

 
 
 
 

Ma quando scatterà, nel caso, il cambio di colore? Anche se formalmente la decisione verrà presa domani, è quasi scontato che – almeno il giorno successivo (sabato) – bar e ristoranti potranno rimanere aperti. Il dubbio, dunque, è tra domenica e lunedì. A novembre, ad esempio, la regione diventò arancione di domenica, mentre il primo febbraio diventò gialla di lunedì (fra le proteste dei commercianti per la domenica “persa”).

Da qualunque giorno si parta, in ogni caso, nella nuova fascia si resta almeno per due settimane, anche se – con il cambio di Governo (ma non di ministro della salute) – qualcosa potrebbe essere modificato.

 

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