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Era un medico urologo di 67 anni piuttosto conosciuto in città l’uomo che, ieri mattina, si è tolto la vita gettandosi dall’ottavo piano del palazzo in cui viveva, da qualche tempo, in via Nino Bixio.

La sua vicenda, che da ieri mattina ha tenuto col fiato sospeso l’intera città, si è chiarita attorno a mezzogiorno quando i carabinieri hanno trovato una lettera nella quale l’uomo – separato dalla moglie – salutava familiari ed amici spiegando le ragioni del suo gesto estremo.

Anche se, in un primo momento non è stata scartata alcuna ipotesi, quella del suicidio è subito apparsa come l’ipotesi più plausibile. A creare qualche perplessità iniziale il fatto che l’unica finestra aperta dell’edificio fosse collocata in una facciata non simmetrica rispetto al luogo del ritrovamento del corpo. Poi qualcuno ha fatto notare che nell’ultimo piano dello stabile c’era un balcone facilmente accessibile a tutti i condomini. Ed infatti è da quel punto che l’uomo – un medico specialista con un suo studio privato – si è gettato.

Sul posto sono installate anche alcune telecamere di sorveglianza che, a quanto pare, non hanno immortalato il momento del suicidio, ma hanno comunque consentito di escludere altre ipotesi, come quella dell’aggressione a scopo di rapina che, in un primo momento, sembrava potesse essere una pista possibile (addosso all’uomo non è stato trovato il portafoglio ed il suo orologio giaceva ad un paio di metri dal corpo).

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