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Spunta una sorpresa nell’ampia compagine del sottogoverno Draghi (39 le nomine approvate ieri dal Consiglio dei ministri tra viceministri e sottosegretari). Si tratta della senatrice bolognese della Lega, Lucia Borgonzoni, già candidata del centrodestra nel 2016 alle Amministrative di Bologna e lo scorso anno alle Regionali in Emilia-Romagna (dove perse contro Bonaccini), ma soprattutto ex sottosegretaria alla Cultura del primo governo Conte. Un posto che fu costretta a lasciare dopo la celebre estate del Papeete, con lo strappo di Matteo Salvini e la nascita del governo M5S-Pd, e che ora tornerà a occupare per lavorare con il dem Dario Franceschini.

 
 
 
 

Fedelissima di Salvini, Borgonzoni è stata spesso al centro di polemiche. Come quando nel 2018, proprio mentre era sottosegretaria alla Cultura, su Radio1 dichiarò: “Non leggo un libro da tre anni”. O nelle ultime settimane, quando è emerso che nel corso del 2020, nonostante le possibilità offerte dallo smart-working, la senatrice leghista non abbia partecipato a nessuna seduta del Consiglio comunale di Bologna o delle commissioni consiliari (dove rimane consigliera).

Infine, i protocolli sanitari – oggi molto rigorosi – rischiano di stemperare il senso di una grande kermesse che ha sempre fatto dello spirito di aggregazione il suo “plus” vincente. Dunque meglio aspettare tre mesi in più e vivere la festa in maniera più serena.

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