In Italia e in Emilia Romagna continuano ad aumentare i casi di Covid, con alcune regioni in cui l’indice Rt ha superato la soglia di guardia di 1 e cresce la pressione sugli ospedali. Poi ci sono le varianti, con un incremento sensibile dei contagi tra i giovani in età scolare. Ecco perché a livello locale sono stati presi provvedimenti di chiusura delle scuole e ritorno alla didattica a distanza.
Per le Regioni (come l’Emilia Romagna a parte qualche Comune arancione scuro) in fascia arancione sono previste lezioni in presenza al 100% fino alla terza media e lezioni in presenza al 50% per le scuole secondarie di secondo grado, come per la zona gialla, dad solo per le zone rosse e arancione scuro, salvo provvedimenti locali.
Così se il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato che da lunedì 1 marzo chiuderanno le scuole di ogni ordine e grado, in Emilia Romagna via alla didattica a distanza al 100% dalla scuola primaria dal 25 febbraio all’11 marzo nei 14 comuni della Ausl di Imola e quelli confinanti in provincia di Ravenna che sono attualmente in zona arancione scuro. I comuni interessati sono quelli di Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio oltre a quelli confinanti in provincia di Ravenna ovvero Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme. Stesso discorso vale per l’area metropolitana di Bologna, in zona arancione scuro dal 27 febbraio: qui le scuole saranno chiuse da lunedì 1 marzo per due settimane (ad eccezione della scuola dell’infanzia e dei nidi).
E in Italia sono altri i Comuni che, in zona arancione scuro, partiranno con la dad al 100%.
Se questa è la situazione in Italia e in Emilia Romagna, come si sta muovendo Cesenatico? Il sindaco Matteo Gozzoli spiega: “Siamo in fase di attenzione”.
Da parte sua il sindaco di Cesena, insieme all’Ausl, invia una lettera ai dirigenti scolastici dove spiega che “la situazione Covid-19 sta peggiorando” e mette in guardia che potrebbe accadere “che venga decretata anche per la nostra città la chiusura delle scuole, escluso nidi e scuole dell’infanzia”. Ancora nulla di certo, ma un modus operandi per non fare cogliere impreparato il mondo della scuola.