fbpx

Era una sentenza molto attesa perché avrebbe fatto giurisprudenza. E invece l’ottimismo dei ristoratori della nostra regione si è dissolto come neve al sole di fronte alla sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato la richiesta, presentata da oltre cento ristoratori bolognesi, di “annullamento del Dpcm del 14 gennaio e di risarcimento danni”.

In pratica i ristoratori chiedevano indennizzi per essere stati confinati in zona arancione e dunque, delivery a parte, messi irragionevolmente nella condizione di non poter più svolgere la loro attività. Secondo i giudici, però, tali rimostranze “non risultano fondate, considerato che la classificazione in zona arancione è determinata da una valutazione che è frutto dell’applicazione oggettiva di parametri predefiniti, che non si palesano affetti da irragionevolezza”.

 
 
 
 

Le decisioni assunte in relazione ai servizi di ristorazione, prosegue il provvedimento, “appaiono coerenti con le valutazioni presenti nel Piano di prevenzione e risposta al Covid-19” e infine “non sembrano fondate le censure relative alla disparità di trattamento rispetto ad altre attività (quali il catering e le mense) e a differenti categorie imprenditoriali (tra cui barbieri, parrucchieri e lavanderie), tenuto conto della non assimilabilità delle attività messe a confronto”.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply