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Esattamente un anno fa, mentre celebravamo l’8 marzo, una diretta del sindaco annunciava il primo caso di Covid a Cesenatico. Di lì a poco la situazione sarebbe cambiata drasticamente, soprattutto per le donne. 

Mentre tutti erano a casa c’è chi ha dovuto prestare servizio in una situazione di incertezza e di insicurezza nonostante tutti i dispositivi di protezione. Chi per vocazione, chi suo malgrado si è unita ad un silenzioso esercito che, dal giorno alla notte, è stato catapultato in prima linea.

Dietro il bip bip delle casse, dietro i plexiglass delle farmacie, dall’altra parte dei monitor della dad svolgevano un servizio diventato essenziale: la sussistenza di un paese impegnato in una lotta senza precedenti.

Cassiere, tabaccaie, farmaciste, edicolanti si sono trovate a contatto con le persone quando il mantra era “distanziamento sociale” e lo hanno fatto per senso civico sapendo che se non ci fossero state la situazione sarebbe stata peggiore.

Proviamo a pensare ad una quarantena con i supermercati aperti solo due giorni la settimana, con le edicole chiuse, senza le volontarie di Protezione Civile e Cri che citofonano portando aiuti e assistenza a domicilio. Pensiamo a chi non avrebbe portato la pizza a domicilio per un momento di normalità.

 
 
 
 

A distanza di un anno continuano a svolgere il loro mestiere in silenzio come se fosse scontato. Per questo, in questa giornata simbolica abbiamo deciso di rendere loro omaggio ben sapendo di aver dimenticato tante categorie. Ma le abbracciamo tutte virtualmente e con questo piccolo omaggio vogliamo dire che il loro impegno non è passato inosservato. Affianchiamo quindi ai migliori auguri una parola breve, solitaria, a volte rara che la dice lunga: grazie.

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