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Animatori mai pagati (“A me deve 1000 euro”, ci racconta al telefono una giovane di Cesenatico), fatture emesse con la partita Iva sospesa, attività costrette a pagare i contributi (che lei non aveva mai versato), contratti firmati (anche da lavoratori minorenni) ma mai depositati, decreti d’ingiunzione finiti nel nulla (“perché – ci racconta un albergatore di Cesena – lei non ha una residenza e risulta nullatenente”). Insomma, il rosario dei comportamenti illeciti, secondo la Guardia di Finanza di Cervia, è lungo ed assortito ed oggi – rumoreggia la vox populi – “bisognerebbe chiedersi come mai una donna con quei trascorsi sia riuscita a lavorare per così tanto tempo con gli enti pubblici collaborando ad alcuni dei più prestigiosi eventi di Milano Marittima”.

Insomma, ha destato grande scalpore tra Cervia e Cesenatico l’inchiesta delle Fiamme Gialle che hanno chiesto una sanzione da 300mila euro per una 45enne di Cesenatico che, fino a pochi anni fa, gestiva un’azienda che forniva animatori a quasi un centinaio di attività turistiche della riviera romagnola.

Un “segreto di Pulcinella”, sostengono tanti nel day-after perché il suo modo “di fare impresa” era cosa nota, “anche se – fa notare qualcuno – poco prima del lockdown lei era ancora sulla breccia e si faceva fotografare sorridente accanto agli amministratori di Cervia”.

Il tema dunque è proprio questo. Non i suoi presunti comportamenti illeciti, ma i suoi rapporti con quel sistema di potere “che – si lamentano diversi creditori – avrebbe dovuto allontanarla immediatamente”.

Sono tante le persone che oggi rivendicano dei crediti dalla 45enne. Tra le diverse chiamate ricevute in redazione, riportiamo la testimonianza della titolare di Lady Camelot, lo storico negozio di noleggio costumi di Cesena: “Il primo anno si presentò con un suo socio – racconta – e prese a noleggio degli abiti, lei disse, per un notissimo evento invernale a Milano Marittima. Quel primo anno tutto andò per il verso giusto. L’anno successivo, invece, si presentò con una collaboratrice, noleggiò sempre degli abiti ma, in quel caso, non ce li pagò mai. Provammo in tutti i modi a riprenderci i nostri soldi. Prima con le buone, con la pazienza, credendo alle sue tante promesse. Poi sparì e dunque facemmo un decreto ingiuntivo. Ma, anche in quel caso, lei non aveva un domicilio e risultava nullatenente. Tutte le raccomandate del nostro legale non sono mai state ritirate, per cui ieri mi sono fatta una bella risata quando ho letto che la Finanza le ha fatto una multa da 300mila euro… Quei soldi non li prenderanno mai”.

 
 
 

Ma l’accusa più grave è un’altra: “Vedendola sempre alla consolle di grandi eventi – dicono da Lady Camelot – siamo andati a parlare con i vertici di un importante ente di promozione turistica di Milano Marittima chiedendo per quale ragione lei continuasse a lavorare indisturbata. Ascoltarono le nostre denunce, suffragate dai documenti, ma nessuno ci fece sapere nulla e, l’anno dopo, la rivedemmo sempre lì, sul palco di quelli stessi eventi al fianco di amministratori locali e di personaggi celebri”.

Dunque, l’inchiesta della Finanza si annuncia particolarmente complessa perché se la 45enne ha lavorato, con questi metodi e per così tanto tempo, è difficile pensare che non abbia trovato alcune comode “sponde” sul territorio. E, in tal senso, è probabile che ci saranno novità dagli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate che dovrà stabilire l’entità del presunto “lavoro nero” e capire, dal tracciamento dei lavori effettuati, se anche altri soggetti abbiano beneficiato di quelle evasioni fiscali sistematiche.

+++ La versione dell’animatrice +++

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