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La Germania non dà tregua al Bel Paese. Così dopo l’attacco sulle pagine del Der Spiegel sulla gestione della prima fase della pandemia da Coronavirus, adesso il bersaglio è Dante, in occasione del Dantedì, che celebra domani (venerdì 26 marzo) il settimo centenario della morte del Sommo Poeta.

Così se l’Italia e l’Emilia Romagna si stanno preparando, con la Società Dantesca Italiana, a un percorso espositivo diffuso, il quotidiano Frankfurter Rundschau, attraverso la penna del fondatore della testata Arno Widmann, sottolinea “il piacere di giudicare e condannare” dell’autore fiorentino.

“L’amoralità di Shakespeare, la sua descrizione di ciò che è, ci sembra anni luce più moderno dello sforzo di Dante di avere un’opinione su tutto, di trascinare tutto davanti al giudizio della sua morale. Tutta questa gigantesca opera è lì solo per permettere al poeta di anticipare il Giudizio Universale, di fare il lavoro di Dio” e di dividere il buono dal cattivo.

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Widmann dice che il nostro Paese loda il poeta “perché ha portato la lingua alle altezze della grande letteratura: si è costruito la lingua per la sua opera e da questa lingua è nata la lingua dei suoi lettori e poi dell’Italia”. E poi sottolinea che questa è la versione, a suo avviso erronea, che veniva fornita agli scolari italiani di 60 anni fa.

Gli italiani lo considerano il padre della lingua italiana, scrive la testata tedesca, e però non sono in grado di leggere la Divina Commedia senza ricorrere a note e spiegazioni, perché quella usata da Dante è una lingua volgare del XIII secolo, incomprensibile ai più oggigiorno.

E per quanto riguarda le innovazioni letterarie introdotte da Dante, il Frankfurter Rundschau ha le idee chiare: nessuna novità, tutto copiato o rielaborato dai poeti provenzali e arabi. Il viaggio di Dante tra Inferno e Paradiso? Copiato da quello di Maometto. Ma soprattutto, l’unico motivo per cui l’Alighieri avrebbe scritto la Commedia è poter sostituirsi a Dio e “spedire” amici e famigliari all’Inferno o in Paradiso a suo piacimento, in una smania di deprecabile superiorità morale.

Insomma secondo il Frankfurter Rundschau l’Italia “ha poco da festeggiare”.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha voluto replicare alle parole del quotidiano tedesco con un tweet, che cita un famoso verso dantesco tratto dall’Inferno: ”Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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