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a cura di Federica Gualdani

L’entrata in zona bianca dell’Emilia Romagna è stata inaugurata con un omaggio a chi ha reso questi luoghi il centro di una favola. Un’iniziativa che, oltre a ricordare il genio immortale Raoul Casadei, rappresenta l’unione delle forze amministrative che si adoperano per tornare alla vita di prima. Il Comune di Cesenatico e quello di Gatteo a Mare hanno voluto regalare all’intera Regione un’emozione che combina luce e musica.

 
 
 
 

Lunedì, alle ore 21:30, i Sindaci Matteo Gozzoli e Gianluca Vincenzi, l’Assessore al turismo Andrea Corsini, Mirko Casadei e la sua famiglia, hanno acceso le luminarie che riportano il testo di “Romagna Capitale”. Definirla un’opera di abbellimento urbano sarebbe a dir poco riduttivo. Si tratta di un simbolo per mantenere vivo il ricordo di Raoul e per far vedere come la musica sia in grado di unire strade, Comuni e cuori.

Sul Viale delle Nazioni, che segna il confine tra Gatteo a Mare e Cesenatico, risplendono le note della canzone che costituisce la colonna sonora della storia romagnola.

L’inaugurazione: tra ovazione e commozione. Sensazioni amplificate dalle parole dei protagonisti che hanno presenziato alla serata. Il Sindaco Matteo Gozzoli “apre le danze”: “Ci troviamo su una strada che unisce  due Comuni: è stato necessario un confronto diretto tra le Amministrazioni per poter ricordare Raoul nel nome dell’allegria. E questo è un segnale che vogliamo dare sia ai turisti che ai numerosi residenti.”

casadei

A seguire, il Sindaco Gianluca Vincenzi: “È una situazione emozionante. La luce, da questa sera, dona la speranza di ritornare alla vita per come la ricordiamo. Di certo avremmo voluto fare di più per commemorare questo grande romagnolo. Ma lo faremo. Ci saranno molte altre serate in suo onore. Ringrazio tutta la Regione e l’Assessore Corsini qui presente.

La Romagna è un posto accogliente e caloroso. Questo è il modo per dimostrarlo.”

Infine, Mirko Casadei: “Raoul ci ha insegnato ad essere ottimisti, allegri e curiosi verso il prossimo. È proprio vero che possedeva “il sole nel taschino”. Ci ha fatto capire che la vita è bella e che il bicchiere, anziché mezzo pieno, va visto traboccante.  Cerchiamo di portare questo insegnamento e di diffondere la positività. La musica è ciò che parla più di ogni altra cosa. Specialmente questa, amata e apprezzata da tutte le generazioni. Qui si concretizza la nostra voglia di appartenenza: il futuro, in fin dei conti, si basa sulle radici del passato.”

Continua poi dicendo: “Questa è la canzone che dedicherei a Raoul. Non solo perché abbiamo scritto il testo insieme. È il suo emblema. La sua icona. Il suo inno. E, senza dubbio, la sua preferita.”

La cerimonia ha segnato un nuovo inizio per i Comuni e per tutta la Regione. Di certo, al termine della festa, le persone sono tornate a casa con qualcosa in più. Un po’ di sole nel taschino, probabilmente.

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