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Nuove regole per lo smart working e aumento della capienza di cinema e teatri, ma anche sale da concerto e stadi fino all’80%. Sono questi i prossimi passi del Governo dopo l’approvazione del decreto che impone l’obbligo di Green Pass a tutti i lavoratori da metà ottobre.

Sport e spettacoli.

Attualmente la massima capienza consentita per gli spettacoli è pari al 50% e in ogni caso il numero di spettatori in sala non può essere superiore a 1.000 per i luoghi all’aperto e 500 al chiuso. Anche negli stadi i posti occupati possono essere non più della metà di quelli disponibili. Ovunque bisogna indossare la mascherina e in tutti questi luoghi è scattato sin dal 6 agosto l’obbligo di Green Pass per chi accede.

Il comitato tecnico scientifico dovrà esprimere un parere entro il 30 settembre e nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri il presidente Mario Draghi ha sottolineato la “disponibilità a riesaminare le misure di distanziamento e valutare l’aumento della capienza per i luoghi che ospitano attività culturali e sportive”.

La scelta di consentire un maggior affollamento potrebbe portare in alcuni casi anche alla deroga della norma che impone il distanziamento di un metro tra persone non conviventi.

Smart working.

Se è una certezza che lo smart working nella pubblica amministrazione continuerà anche dopo la fine della pandemia, il dubbio rimane su come regolarlo.

Così la fine dello stato di emergenza si avvicina e dopo il 31 dicembre 2021 ogni ufficio dovrà dotarsi di un piano organizzativo anche per il lavoro agile, che prevede un massimo del 15% di attività svolgibili da remoto.

Sabato 18 settembre il ministro Brunetta ha annunciato che “il tra un mese per la prima volta ci sarà un vero contratto per il lavoro agile: ci vorrà un pacchetto organizzativo parallelo al lavoro in presenza sul lavoro da remoto”. Lo scorso 15 settembre l’Aran ha presentato ai sindacati la prima bozza di contratto per il lavoro agile, dove si legge che dovrà essere solo “per processi e attività di lavoro previamente individuati dalle amministrazioni, per i quali sussistano i necessari requisiti organizzativi e tecnologici per operare con tale modalità”.

L’accordo sarà individuale e andranno concordati la durata, le giornate di lavoro in smart working, il luogo dove lavorare, che non potrà essere al di fuori dei confini nazionali.

Il tempo di lavoro sarà diviso in tre fasce: operatività, contattabilità e inoperabilità, durante quest’ultima il lavoratore avrà diritto alla disconnessione completa.

L’accesso allo smart working sarà facilitato per chi si trova in determinate condizioni, come i genitori con figli minori di 3 anni o disabili, o lavoratori con disabilità. Saranno esclusi invece i lavori in turno e quelli che richiedono l’utilizzo di strumentazioni non remotizzabili. Nell’accordo verranno indicate anche le modalità di controllo e potere direttivo del datore di lavoro.

 
 
 

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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