A cura di Federica Gualdani
Cesenatico e il Giorno della Memoria. Una storia che ha fatto la Storia. Ogni parola sarebbe di troppo. Descrivere il dolore e rileggere la pagina più triste che sia mai stata scritta è un’impresa. Eppure è la sola via per evitare che un simile disastro si ripeta nuovamente. Il ricordo è ciò che risveglia le coscienze e da cui si può trarre una rinascita. Nulla si può cancellare. Ma riscrivere è necessario.
La vicenda di Attilio Battistini, cittadino cesenaticense e prigioniero militare, racconta di una deportazione. Un calvario tra i diversi Campi di Concentramento, una resistenza strenua ma costante, una liberazione e un ritorno a casa. Non si tratta di un romanzo. Ma di un destino che ha accomunato una moltitudine impressionante di persone. Anche se, nella maggioranza dei casi, il lieto fine non è mai giunto.
Attilio, quest’anno, riceverà la Medaglia all’Onore per i Sopravvissuti alle Deportazioni. A presenziare, nel corso della Cerimonia Solenne per il conferimento, sarà il figlio Mauro Battistini. Il padre, dopo il decesso a novantasei anni avvenuto nel 2019, diventa il simbolo della speranza, della forza, e della tenacia per tutta la cittadina.
“È stato internato l’8 settembre del 1943 – racconta Mauro – e ha dovuto percorrere molta strada senza fermarsi. Mai. Prima a Thorn, in Polonia, e poi Żagań. Fino ad arrivare a Kaierde e Kassel in Germania. Ha fatto ritorno il 10 agosto del 1945. I ricordi di ciò che ha passato sono qualcosa di disarmante. Ha raccolto la sua testimonianza all’interno di un diario. (Il diario di Attilio è disponibile a questo link, lo abbiamo ricopiato per voi, ndr) Per poter far sentire la sua voce e parlare direttamente di ciò che aveva visto e sopportato. Una verità fredda. Tagliente. Dura. Mi sono occupato personalmente di inviare tutti i documenti a Roma presso il Comitato di Verifica per ottenere la riconoscenza. Verrà consegnata giovedì 27 gennaio, giorno della Memoria, dopo la Cerimonia Solenne al parco della Resistenza di Forlì.”