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I carabinieri hanno individuato chi avrebbe compiuto violenza sessuale ai danni di una residente di Gatteo nelle scorse settimane. L’uomo si era dato alla fuga. Indizi schiaccianti lo incastrano. Nel pomeriggio del 26 marzo i carabinieri hanno fermato una persona perché gravemente indiziata di violenza sessuale. Un gesto che ha minato la tranquillità di Gatteo e zone limitrofe qualche settimana fa.

Si tratta di un cittadino straniero irregolare sul territorio nazionale, disoccupato, celibe, in Italia senza fissa dimora.

Nella foto sotto il comandante della compagnia di Cesenatico Flavio Annunziata che ha curato le indagini

 
 
 
 

Secondo gli inquirenti l’uomo è l’autore di violenza sessuale perpetrata in data 11 febbraio ai danni di una sessantenne del luogo.

Il fatto Nei pressi della foce del fiume Rubicone, la vittima era stata avvicinata dall’uomo, il quale, dopo averci scambiato alcune battute, l’aveva strattonata e trascinata sull’attiguo arenile dove, dopo averla colpita ripetutamente al volto cagionandole lesioni personali, l’aveva immobilizzata e costretta a subire un atto sessuale, per poi darsi alla fuga. Le indagini, immediatamente avviate a seguito della ricezione della denuncia del grave episodio, e mai interrotte, hanno consentito di individuare, dopo soli sette giorni, l’indagato che, irregolare sul territorio nazionale e solo casualmente presente nella zona della valle del Rubicone la sera della violenza sessuale, aveva fatto perdere le proprie tracce, rifugiandosi fuori regione.

Le investigazioni condotte hanno consentito di localizzare l’indagato in un piccolo comune della provincia di Verona, dove, all’esito di un servizio di osservazione protrattosi per circa dodici ore, i carabinieri di Cesenatico lo hanno individuato e fermato, sprovvisto di documenti di identita’, fino a quel momento mai censito nelle banche dati in uso alle forze di polizia, e pertanto, di fatto irreperibile.

L’indagato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e posto a disposizione del sostituto procuratore di turno della procura della repubblica presso il tribunale di Verona – dott. alberto sergi – il quale, concordando con le risultanze investigative raccolte, ha disposto la traduzione del fermato presso la casa circondariale di Verona Montorio.

È stata effettuata una mirata perquisizione locale del luogo ove l’uomo aveva trovato dimora – un casolare in zona campestre in provincia di Verona – all’esito della quale sono stati rinvenuti alcuni indumenti corrispondenti a quelli indossati dallo stupratore all’atto della commissione del reato, così come descritti dalla vittima e desunti dagli investigatori nel corso dell’analisi delle immagini riprese dai sistemi privati di videosorveglianza installati sulla via di afflusso e di successiva fuga dal luogo del reato.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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