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Continua il mistero sull’incendio del Ford Transit della Protezione civile. Gli inquirenti stanno battendo più piste. In mattinata è stato ascoltato parte del personale della Protezione civile non perché sospettato quanto per capire l’elemento scatenante di un gesto che ad oggi è inspiegabile quanto grave.  Qualcuno scartato alle selezioni? Qualche gelosia? Tutte ipotesi al vaglio dei Carabinieri anche se, da quanto trapelato, la prima ipotesi sarebbe scartata.

incendio protezione civile

Quello che si vede dalle telecamere è una figura con cappuccio in testa e mascherina che è stato registrato mentre entrava nel perimetro delle due sedi e con una tanica ha appiccato il fuoco. Un sospetto che è balzato alla mente è che ci fosse un collegamento con l’incendio della giostrina ci Piazza Pisacane di anni fa, ipotesi però scartata da chi segue le indagini.

 
 
 
 
 
 
 
 

Protezione civile e vigili del fuoco volontari sono senza una casa. Le radio e le strumentazioni della Protezione civile sono tutte all’interno degli stabili ora inagibili e sotto sequestro per le indagini. Le divise gialle quindi, che contano su 30 volontari, hanno solo un mezzo per il trasporto persone. Possono contare sulla disponibilità della Protezione Civile Provinciale, ma non è celere come avere i mezzi in casa.

Stessa sorte per i vigili del fuoco volontari; hanno perso il tetto all’interno del quale hanno condiviso fatiche, momenti di confronto e appoggio. Insomma il punto tattico e umano. Non è sbagliato dire che il gesto di due notti fa ha una portata ben più grave rispetto l’aver bruciato un mezzo. Ha messo in difficoltà e in pericolo una comunità che è in parte sguardnita di servizi che mirano alla sicurezza della persona.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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