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Quello che preoccupa di più sono i tremila litri di gasolio che ancora giacciono in fondo al mare nella “pancia” del “Lugarein”, il peschereccio di Cesenatico affondato il 19 ottobre a 11,5 miglia (21 km) al largo del porto di Ravenna. Per scongiurare il disastro ambientale, si stanno velocizzando le operazioni di recupero del carburante che saranno effettuate dal consorzio Castalia.

I sub opereranno, per circa tre giorni, attorno al relitto del peschereccio che si trova a 27 metri di profondità, in un’area interessata da correnti sottomarine e di superficie quindi con acqua torbida.

Non è ancora stato stabilito il giorno esatto dell’intervento che verrà deciso in base alle condizioni climatico-marine.

Dopo un primo sopralluogo, i sub dovranno individuare il punto dello scafo dove inserire il tubo di aspirazione nei serbatoi (ad oggi ancora integri) che sarà collegato ad una cisterna collocata sulla nave appoggio.

Per il momento invece non si conosco tempi e modalità del recupero dell’intero scafo che, alle 5,20 del 19 ottobre, venne ‘speronato’ dal mercantile Mika, proveniente dalla Croazia con un carico di materiale inerte per l’edilizia, destinato alla Fassa Bortolo. A Cesenatico è ancora attiva la colletta per finanziare il recupero del peschereccio ma, ad oggi, nessuno sa quando e come il Lugarein potrà tornare in superficie.

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