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Dopo una giornata di confronti a livello politico e tecnico fra i ministeri e Palazzo Chigi, ha raggiunto i 100 milioni di euro il decreto che il Governo si appresta a varare per l’emergenza causata dall’alluvione in Emilia Romagna.

Un pacchetto ancora in definizione, a partire dalle coperture: come ha rivelato il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, il governo sta pensando a lotterie aggiuntive e al ricavato di auto sequestrate alla criminalità organizzata. Queste risorse serviranno per garantire i soccorsi immediati, come anticipato da Giorgia Meloni durante il sopralluogo in alcuni centri colpiti. E saranno accompagnate da una serie di misure per affrontare la “fase 1”, fra cui “non c’è la nomina di un commissario”, assicurano dal governo.

Alla “fase 2” già si pensa, ma i provvedimenti legati ai ristori inizieranno a prendere corpo quando sarà più chiaro il bilancio dei danni, che già si prevede nell’ordine dei miliardi.

Per questo si farà con ogni probabilità richiesta – forse già nelle prossime ore – per accedere al Fondo di solidarietà europea, come avvenuto anche per il terremoto che colpì le stesse terre undici anni fa: 670 milioni in quel caso, a fronte di danni per 12 miliardi. Dopo la solidarietà dei leader al G7, la premier ha ricevuto anche quella di Benjamin Netanyahu, che ha espresso la sua vicinanza e offerto “il supporto del Governo israeliano per le vittime e i danni causati dall’alluvione”, come riferisce Palazzo Chigi.

Alla vigilia del Cdm preannunciato già venerdì, i vari ministri interessati hanno fornito ciascuno un pezzo del decreto puzzle da portare alla riunione convocata alle 11. Alla fine dovrebbe valere cinque volte i 20 milioni di cui si parlava nel fine settimana.

 
 
 
 
 
 
 
 

Dovrebbe essere esteso lo stato di emergenza già previsto il 4 maggio, dopo gli episodi di maltempo di inizio mese, con un primo stanziamento di 10 milioni. Il numero dei comuni coinvolti ora dovrebbe superare i cento. Per queste aree si profila la sospensione dei versamenti tributari e contributivi, fino a ottobre o novembre. Si prevederà un fermo anche per i processi amministrativi, mentre si cercherà di assicurare la continuità didattica.

Si lavora inoltre al rifinanziamento del Fen, il Fondo emergenze nazionali. “Le province chiedono solo per le strade provinciali 200 milioni subito. Cercheremo di fare il possibile”, ha garantito il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

 
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