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Viene da chiedersi che cosa ci faccia ancora in Italia Luis Miguel Carrillo Navarro, il 28enne di origine peruviana ritenuto a capo della banda di giovani teppisti che il 26 marzo del 2023 aveva pestato a sangue e rapinato due 60enni di Cesenatico.

I due uomini erano stati aggrediti in centro storico a Rimini poco dopo la chiusura dei locali delle ‘cantinette’ della vecchia pescheria, dove quel sabato notte i due uomini avevano avuto un diverbio col gruppo di giovanissimi a causa di un approccio con una ragazza.
Navarro, considerato il leader del gruppo, era stato inchiodato dalle immagini della videosorveglianza e quindi arrestato a metà aprile.

Dopo un periodo di custodia cautelare era stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Processato per il pestaggio e la rapina, era stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione e scarcerato, ma il giudice aveva mantenuto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il 28enne, che alloggia in un hotel di Rimini insieme a connazionali anche minorenni, a settembre ha smesso di presentarsi per la firma alla polizia giudiziaria e – nel frattempo – è stato denunciato per una rapina con coltello in un negozio del centro di Rimini e per una rissa nella zona della movida notturna del centro storico.

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Identificato dalla polizia di Stato, la sera di Capodanno è stato portato in carcere per l’aggravamento pena ed è risultato essere anche già colpito da Dacur, il cosiddetto Daspo urbano, emesso dal Questore di Rimini lo scorso primo dicembre, che gli vietava per un anno l’ingresso e lo stazionamento nei pubblici esercizi riminesi.

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