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Le vacanze in Romagna evocano il litorale adriatico con le sue rinomate località balneari, ma possono offrire molto di più. Tra incantevoli città d’arte, borghi medievali e paesaggi collinari, la Romagna è una meta turistica versatile e affascinante, adatta a ogni gusto e a ogni età. Amanti del relax sotto l’ombrellone, appassionati della natura, buongustai alla ricerca di sapori genuini e cultori della storia e dell’arte: la Romagna sa conquistare tutti con il suo fascino inconfondibile. Scopriamo 5 luoghi da non perdere.

 
 
 
 
 
 
 
 

1 – Ravenna, l’antica capitale

Poche città italiane possono vantare il “curriculum” di Ravenna, il centro più popoloso della Romagna. Capitale non una ma ben tre volte nel corso della sua storia – prima dell’Impero Romano d’Occidente, poi del Regno Ostrogoto e quindi dell’Esarcato Bizantino – ospita otto monumenti paleocristiani ricchi di meravigliosi mosaici, patrimonio Unesco dal 1996, e la tomba del sommo poeta Dante Alighieri, che spirò proprio a Ravenna nel 1321. I siti degni di maggiore attenzione sono il Mausoleo di Galla Placidia, la Basilica di San Vitale, il Battistero degli Ariani e il Mausoleo di Teodorico. Inoltre non va persa assolutamente la suggestiva Zona del Silenzio, in pieno centro storico, che avvolge la Tomba di Dante in un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità. Oltre alla straordinaria ricchezza del suo patrimonio monumentale, i pochi chilometri che la separano dall’Adriatico rendono Ravenna anche una suggestiva meta di relax e divertimento, nonché luogo ideale per passeggiare nella natura. Di rilievo sono soprattutto i 9 lidi balneari, ognuno con le proprie peculiarità e caratteristiche, e le bellezze naturalistiche del Parco del Delta del Po con l’Oasi di Pune Alberete, le Pinete di San Vitale e Classe e le Valli meridionali di Comacchio.

Ravenna

2 – Cesena, la città dei “tre” Papi

Cesena è una delle più importanti mete d’arte della Romagna con le sue origini che si perdono sei secoli prima di Cristo. Città romana e poi libero Comune nell’alto Medioevo, alla fine del XIV secolo diventò Signoria coi Malatesta e raggiunge il suo splendore con l’istituzione della Biblioteca Malatestiana, la prima Biblioteca Civica d’Italia fondata nel 1452 e rimasta praticamente inalterata fino a oggi, un caso probabilmente unico al mondo. Dal 2005 è riconosciuta Memoria del Mondo dall’Unesco per il valore della struttura architettonica e per i codici in essa conservati. Altro grandioso lascito della Signoria è la Rocca Malatestiana, una delle più imponenti dell’intera Romagna, che nelle giornate più terse regala magnifiche viste sull’intera regione. Ulteriori luoghi di estremo interesse sono la Basilica di Santa Maria del Monte, la Fontana Masini e la Cattedrale di S. Giovanni Battista. Curiosità: Cesena è conosciuta come la “città dei tre Papi” ma la definizione è fuorviante perché ha dato i natali solamente a due papi (Pio VI e Pio VII), mentre di altri due (Pio VIII e Benedetto XIII) ne ha ospitato solamente il vescovado.

cesena

3 – Rimini, da roccaforte romana a faro del turismo

Pensi a Rimini e vengono in mente gli ombrelloni degli oltre 200 stabilimenti balneari, i locali, le discoteche e il divertimento della movida notturna, dei parchi acquatici e dei giochi da fare in spiaggia: tradizionali come bocce, frisbee e racchettoni o tecnologici come Pokemon Go, Candy Crush Saga e le live roulette. Ma prima di tutto questo, Rimini è stata per secoli una città ambita e importante, crocevia di culture di cui conserva antiche e preziose testimonianze. Colonia fondata dai Romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione ha svolto il ruolo di nodo di passaggio fra il nord e il sud della penisola e sul suo suolo gli imperatori romani hanno eretto splendidi monumenti, alcuni dei quali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Su tutti l**Arco dAugusto**, il Ponte di Tiberio, il Cippo di Giulio Cesare e la Domus del Chirurgo. Ma i i tesori d’arte di Rimini contemplano altri capolavori unici come Castel Sismondo, il** Tempio Malatestiano e le grandiose piazza Tre Martiri e piazza Cavour. Tornando invece all’ambito balneare, Rimini offre 15 km di spiaggia** sabbiosa perfettamente attrezzata (il primo stabilimento risale al 1873) e una vocazione turistica che si manifesta in ogni angolo della città.

rimini

4 – Faenza e l’arte della ceramica

Faenza è una città, di origine romana, storicamente nota per la produzione di ceramica artistica, al punto che la maiolica, proprio per la rinomanza della produzione locale, è conosciuta nel mondo come “faience”. Posta in posizione strategica tra mare e collina, a metà strada tra Bologna (a 50 km) e Rimini (a 65 km), Faenza offre ai suoi visitatori un bell’itinerario artistico-culturale che si snoda tra l’imponente Piazza del Popolo, con il Palazzo del Podestà e il Palazzo Municipale, e Piazza della Libertà con il Duomo di fine Quattrocento e la fontana monumentale. Naturalmente è d’obbligo una visita al Museo Internazionale della Ceramica fondato nel 1908, che ospita pezzi di ogni provenienza geografica e di ogni epoca storica, così come alle oltre sessanta botteghe ceramiche in cui artigiani e artisti producono oggetti a marchio certificato, molti dei quali possono rappresentare un raffinato souvenir da portare a casa.

feanza

5 – Lugo e il leggendario Baracca

Anche Lugo è stata una capitale, esattamente della Romagna estense dal 1437 al 1568, seppur non con continuità. Oggi ha meno pretese ma resta una bella cittadina con un centro storico ricco di piazze e stradine caratterizzate da linee architettoniche risalenti a epoche diverse, in un arco di tempo che dal Cinquecento arriva agli anni ’30. Il monumento simbolo della città è la Rocca Estense, oggi residenza del municipio, mentre di fronte si erge il Pavaglione, imponente quadriportico settecentesco un tempo sede del mercato dei bozzoli del baco da seta. Di fianco alla Rocca si staglia invece il monumento al leggendario Francesco Baracca, nato a Lugo nel 1888. Principale asso dell’aviazione italiana durante la Grande Guerra, gli vennero attribuiti 34 abbattimenti di aerei nemici (record mai eguagliato) prima di cadere a sua volta nei cieli di Nervesa. Tra le altre cose si deve a Baracca la figura del cavallino rampante che anni dopo sarebbe diventato il simbolo della Ferrari proprio per volere della mamma dell’aviatore, che lo consegnò al futuro Drake chiedendo di metterlo sulle sue macchine perché gli avrebbe portato fortuna. E così è stato.

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