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A un giorno dall’inizio del fermopesca il peschereccio Rimas, di Massimo ha affidato un altro esemplare di tartaruga Caretta caretta nelle mani della Fondazione Cetacea di Riccione. L’esemplare è finito nella rete a strascico del peschereccio come spesso accade. Si tratta di Pilar, una femmina di 75 cm di carapace, adulta, ben in carne visti i suoi 50 kg di peso. Ha circa 20 anni quindi è in età da riproduzione. Al momento sono iniziate le cure per la tartaruga Pilar che ha iniziato a espellere l’acqua che ha ingerito e sta già iniziando a riprendersi.

Intanto a un centinaio di metri dal bagno Fernanda, Matteo Stella del salvataggio ha avvistato un trigone, un esemplare che spesso si avvicina sotto costa e che potrebbe essere pericoloso se stuzzicato in quanto ha un aculeo all’estremità della coda. La competenza di Matteo ha fatto sì che sia il trigone che i bagnanti restassero a distanza e quindi in sicurezza.

La Fondazione Cetacea spiega che “In questo periodo dell’anno può capitare di avvistare degli esemplari di trigone viola anche detto pastinaca violacea (Pteroplatytrygon violacea), pesce cartilagineo caratterizzato dal corpo di forma discoidale molto affusolato con delle larghe pinne pettorali. Il trigone se non disturbato è un animale totalmente innocuo e non aggressivo. Gli avvistamenti possono essere più frequenti in queste settimane perchè le femmine gravide (i trigoni sono infatti ovovipari e le uova sono incubate e si schiudono nell’organismo materno) si avvicinano alla costa e scelgono le acque basse e calme dei nostri lidi per la riproduzione”.

“Nel caso vi capitasse di avvistarne una basta tenersi a distanza di sicurezza (per voi e per lei) per godersi lo spettacolo. Se l’animale è visibilmente in difficoltà e presenta ferite evidenti contattare la Capitaneria di Porto: se è necessario intervenire con il recupero prima dell’arrivo dell’autorità competente (azione sempre sconsigliata visto il pericolo di essere feriti dall’aculeo posto in fondo alla coda dell’animale) non sollevare mai l’animale afferrandolo per gli opercoli posti dietro gli occhi o dalla coda”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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