Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di un genitore
Buongiorno,
sono un genitore e vorrei fare una riflessione sulla situazione scolastica anche alla luce della manifestazione di ieri sera. Osservo le espressioni dei miei ragazzi dopo un anno lontano da scuola e è vero che a distanza di un anno manca una fetta di socialità che la scuola garantisce, è evidente. Quando li accompagno con il piedibus vedo in loro l’entusiasmo di rivedere gli amici e le amiche.
Abbiamo un sacco di problemi a partire dalle strutture sanitarie carenti; strutture inadeguate sono il frutto di quello che non abbiamo fatto negli ultimi 40 anni. Io non sono mai mancato a manifestazioni che appoggiavo perché reputo sia giusto esprimere il proprio pensiero. Mi chiedo però alcune cose.
Dove erano questi genitori quando i figli manifestavano per il clima? Dove andavano dopo aver accompagnato i propri figli dentro aule insicure? Perché non sono mai scesi al fianco dei figli quando erano fuori dal liceo su banchi improvvisati per reclamare, anche loro, il diritto allo studio?
Infine mi chiedo, ci voleva il Covid per far capire che i nostri figli erano degli eroi ad entrare in scuolabus pollaio?
Vorrei capire di che fascia di età erano i figli dei genitori che hanno manifestato ieri. Ho l’impressione che ci stiamo nascondendo dietro ad un dito appellandoci al sacrosanto diritto di istruzione.
Segnaliamo che la lettera e la mail non sono anonime. La redazione ha deciso di non indicare il nome di chi ha scritto la lettera.
