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Pestaggio omofobo in Piazza Costa? Secondo la testimonianza indiretta di un genitore sì, ma le versioni sono contrastanti e soprattutto non c’è nulla che avvalori questa ipotesi. Almeno per il momento.

Questa sera (sabato, ndr) in piazza Andrea Costa un gruppetto di 5 ragazzi ha pestato senza motivo un ragazzino dandogli del gay. Mio figlio era presente insieme ai suoi amici ed è tornato a casa scioccato”. Questo l’incipit di un messaggio lanciato su fb forse dettato anche dalla normale apprensione nei confronti del proprio figlio che si è trovato vicino ad un fatto spiacevole. La vicenda pare meno complessa, almeno sul versante della cronaca dei fatti, e più contenuta. Il tutto è orginato intorno alle 19.20 in piazza Costa. Complice l’alcol, un attaccabrighe ha sferrato un pugno ad un altro ragazzo di 15 anni. Si parla quindi di due persone arrivate alle mani per uno scambio di sguardi con l’alcol che ha fatto da complice. Nessuna baby gang di picchiatori.

 
 
 
 

Il racconto del genitore, lo ricordiamo, trasportato forse anche dalla normale apprensione per il figlio che era estraneo ai fatti, continua con nuovi particolari che però non trovano riscontri. Infatti non risultano finestrini d’auto rotti a testate. Si sarebbe trattato di una spinta su un cofano; una versione molto diversa e contenuta di una scena da film con teste che rompono dei finestrini. La vittima del pugno è scappata rifugiandosi in un bagno al mare. Da lì è partita la chiamata ai carabinieri.

Anche la pista dell’aggressione omofoba non trova riscontri. La stessa persona additata come gay e picchiata non ha sporto denuncia e non sono stati necessari interventi del 118.

Ciò non significa che il problema sicurezza non ci sia, ma che forse è più contenuto di quanto appare sui social. Inoltre in serata in Piazza Costa erano presenti i carabinieri in divisa e in borghese.

Una domanda sorge spontanea: a Cesenatico non ci sono mai stati episodi di questo tipo?

Al momento non c’è nessuna persona da identificare in quanto le indagini delle forze dell’ordine possono partire da una denuncia, che al momento non c’è stata. Resta il dubbio che la versione fornita dalla vittima e la mancata querela siano dovute al timore di ritorsioni.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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