Un’assemblea infuocata – ma non troppo – quella che ha visto l’elezione del nuovo presidente ADAC, Leandro Pasini. Atmosfera tesa, quella che si è percepita martedì sera al Palazzo del Turismo di Cesenatico. Al centro della diatriba tra i due schieramenti Leandro Pasini- Paolo Schenetti, l’immissione di 32 nuovi soci, a poche ore dall’elezione del presidente e del nuovo consiglio direttivo.
Ma partiamo dalla fine e – senza essere smentiti – possiamo dire che con l’elezione del nuovo presidente Pasini, gli albergatori hanno cambiato pagina. E’ finita l’era Baraocci e all’orizzonte “il cambiamento è concreto”. In questa campagna elettorale infatti mentre Pasini ha puntato sull’innovazione e sul cambiamento, Schenetti ha invece sottolineato la volontà di continuità con il passato e il pluri-mandato di Barocci.
Sul palco il moderatore Dante Delvecchio, presidente onorario dell’associazione, al suo fianco il presidente uscente Giancarlo Barocci e il presidente Federalberghi regionale, Alessandro Giorgetti.
Il presidente uscente, Giancarlo Barocci, in carica da ben 18 anni di presidenza, ha presentato un breve excursus del suo lungo mandato. “In questi anni abbiamo portato al centro della città ADAC, nonostante quello che si dice. Non dobbiamo sempre abbassare la testa. ADAC non è un partito politico e il prossimo presidente non dovrà buttare via quello che abbiamo fatto in 20 anni. Noi siamo autonomi, io chiedo al prossimo direttivo di mantenere la nostra associazione autonoma e unita”.
Poi la parola è passata al presidente onorario ADAC, Dante Delvecchio, che non ha risparmiato stilettate a Giancarlo Barocci. “In questi anni siamo usciti dalla Consulta del Turismo, un grave errore dell’ex presidente, bisogna sì puntare piedi, ma senza esagerare”. Delvecchio ha poi affrontato il punto cruciale della serata: “Il consiglio ha deciso a maggioranza di accettare 32 nuovi soci a poche ore da questa elezione. Si tratta di una cosa mai successa, una stranezza che sul piano etico non la ritengo corretta. E’ un’anomalia. Si tratta di nuovi soci che non hanno strutture turistiche a Cesenatico e che sono state ammesse alla voce ‘varie ed eventuali’. Tra i nuovi soci c’è addirittura un albergo chiuso da anni. Ho delle perplessità e non sono sicuro che sia una cosa regolare. Non ho capito cosa ci sia dietro a questa manovra e vi invito a riflettere prima del voto”.
Il presidente regionale, Alessandro Giorgetti, ha invece fatto sponda all’ex presidente Barocci, con toni non propriamente signorili e – va detto – con poca preparazione. “Io avevo consigliato a Barocci di non fare entrare questi nuovi soci. Non so se giuridicamente sia legale, io personalmente non lo avrei fatto. Barocci non poteva uscire da ADAC senza fare rumore e adesso basta con queste pugnette”.
Barocci ha spiegato poi che si è trattata di “un’operazione fatta alla luce del sole”. Affermazione che ha provocato insurrezione nell’assemblea e la richiesta – rispedita al mittente e liquidata con un “non si può fare”, da parte di Barocci – di mettere al voto dell’assemblea l’immissione dei nuovi soci.
Si è poi passati agli interventi dei due candidati presidenti.
Leandro Pasini: “Non è normale nulla di quello che è successo in questi giorni – inizia il duro intervento di Pasini – E non mi si dica che Barocci non sia a conoscenza del voto di questi nuovi soci. E’ palese che voteranno per Schenetti. E voglio informare l’assemblea che tra i nuovi soci degli albergatori di Cesenatico, ci sarà anche una struttura di San Martino di Castrozza!”. Poi le proposte: “Un’associazione nuova, aperta, per rilanciare il turismo, bisogna aprirsi alla città e dialogare. Noi vogliamo il bene dell’associazione, ma ci dovete essere voi!”.
Paolo Schenetti: “Non siamo qui per fare il processo a Barocci, siamo qui per eleggere un presidente e rinnovare la proposta di Cesenatico. La parte di Pasini mi ha insultato, dobbiamo rimanere fedeli al passato, ma non porterò avanti la linea di Barocci. Il nostro programma sarà aperto alle proposte degli associati, riproporremo i canali tradizionali, ma anche il web per la promozione. Dobbiamo riproporre la tradizione romagnola e la nostra accoglienza. Poi vogliamo creare 7 spettacoli in 7 piazze, valorizzare l’arenile, piattaforme e giochi d’acqua, i parcheggi, la Vena Mazzarini bisogna risanarla con attività commerciali e una torre e l’arredo urbano nelle frazioni”.
Un programma che a tratti è un copia incolla di quello presentato dall’ex candidato sindaco di centro-destra, Roberto Buda.
Si è poi passati alla votazione: 130 voti per Pasini e 80 voti per Schenetti.
A Paolo Schenetti, a tutta l’area di Barocci e a chi ha curato la loro comunicazione in questa campagna elettorale e in tutto il mandato di Giancarlo Barocci, consigliamo di dialogare sempre con tutti i giornalisti, soprattutto con quelli considerati “contro” e “rompicoglioni”.