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a cura di Federica Gualdani

Natale a Cesenatico: si tirano le somme. Tra restrizioni necessarie, traguardi e qualche distonia. Il clima di queste insolite feste porta con sé una forte esigenza d’adattamento. Una voglia di trascorrerle al meglio nonostante  i limiti del caso. Ecco che la cittadina si racconta. Voce narrante: Gaia Morara, Assessore al Turismo.

 
 
 
 

«Tutto il programma degli eventi è stato annullato a causa del Decreto di Natale. Compreso il concerto di Capodanno. Le luminarie, il Presepe delle Conserve e quello galleggiante hanno fatto in modo che, nonostante tutto, affluisse un discreto numero di turisti. Abbiamo assistito ad un incremento di persone che hanno scelto il nostro Porto Canale per una passeggiata. Ci aspettavamo, chi più e chi meno, qualcosa di molto  diverso».

Porto Canale meta preferita delle passeggiate

Gaia Morara, assessore al turismo

«Con iniziative e spettacoli. Ovviamente cancellarli è stato un bene, visto il dato dei contagi sempre più allarmante. È stato – aggiunge l’assessore – opportuno fermarsi e rimandare ad un periodo più stabile. Siamo riusciti a portare avanti il mercatino natalizio. Quello che veniva svolto solitamente sul Canale che abbiamo traslocato su Via Anita Garibaldi. Senza contare che il magazine “Elle Decor” ha annoverato l’installazione sonora e luminosa dell’ex lavatoio nell’elenco delle mostre da visitare nella prima settimana dell’anno. In ultimo è necessario segnalare l’attrazione luminosa e i giochi per i bambini in Piazza Costa. Il nostro modo per rendere speciale anche il Natale dei più piccoli».

A conti fatti, quindi, si capisce come Cesenatico abbia portato a casa un buon risultato. Le limitazioni hanno interpretato il loro ruolo di antagoniste, ma nulla che abbia spento lo spirito di festa (nella sicurezza). La domanda, a questo punto, sorge spontanea.

Ha davvero avuto tanto senso annullare gli eventi come il concerto di Capodanno (ai quali bisognava accedere con mascherina FFP2, tampone e Green Pass) e non i mercatini? È vero che occorre la mascherina anche all’esterno. Ma spesso il passaggio dalla teoria alla pratica risulta un tantino complicato. L’Assessore risponde: «Le regole sono arrivate dall’alto. Abbiamo scelto di rimandare le manifestazioni al chiuso perché era ciò che imponeva il Decreto. I mercatini, invece, sono rimasti concessi. Si è svolto tutto all’aria aperta. I controlli rafforzati, poi, hanno fatto in modo da garantire -per quanto possibile- rispetto delle norme e distanziamento. Detto ciò, si confida sempre nel buonsenso delle persone. Anche perché, per evitare la creazione di un possibile contesto di assembramento, avremmo anche dovuto spegnere le luminarie e impedire ogni forma d’uscita. Lasciare la città sguarnita di decorazioni e un profondo senso di amarezza nella comunità. Qualcosa di impossibile e inaccettabile».

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