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Sarà stata la pandemia, una guerra dietro l’angolo, i costi troppo elevati dell’iscrizione (secondo alcuni) oppure lo scotto della penultima edizione a settembre 2021. Sta di fatto che l’edizione numero 52 della Grandfondo Nove Colli ha registrato 9000 iscritti, 7843 partiti allo start di domenica 22 maggio. Numeri lontani da quelli dell’edizione 2019, sono mancati infatti circa 3mila pettorali.

Andrea Agostini, il presidente della Fausto Coppi di Cesenatico, la società che – da 52 anni – organizza la Nove Colli, in un’intervista rilasciata su queste pagine, aveva spiegato le motivazioni “in due anni il mondo è cambiato e anche il ciclismo amatoriale sta vivendo una nuova fase”.

Se da una parte lo sport fa i suoi conti, dall’altra l’economia della città, ed in particolare il turismo, tira le somme. Con questa ultima edizione della Nove Colli molti hotel sono rimasti chiusi per mancanza di prenotazioni e i Consorzi di hotel se, con le passate edizioni vendevano 2000 pacchetti, quest’anno ne hanno venduti appena 500.

 
 
 
 

Così gli operatori spingono per rilanciare la più importante manifestazione che ha un grande impatto economico sulla città.

Leandro Pasini, presidente albergatori Adac: “Per la prima volta ho vissuto questa manifestazione da presidente degli albergatori. La Nove Colli vanta una grande organizzazione. Come operatori turistici siamo disponibili e presenti per un suo rilancio, in particolare puntando sull’estero. I numeri di questa edizione non sono stati quelli degli anni migliori, per tornare a registrare quei numeri, noi siamo pronti a collaborare, è necessaria una grande coesione tra pubblico e privato”.

Giuseppe Ricci, presidente Consorzio Bellavita: “Siamo partner della Nove Colli dal 2014, è una manifestazione che abbiamo nel cuore, la maggior parte dei nostri hotel è specializzata nel segmento bike. Quest’anno come è noto c’è stato un calo di presenze; alcuni dei nostri hotels non hanno neppure aperto perché sono mancate le richieste. Dobbiamo concentrarci sul 2023 e lavorare tutti insieme – pubblico /privato – per tornare ai numeri del passato. Il focus è solo sui mercati esteri e si potrebbe realizzare un pettorale ad hoc con vantaggi e servizi esclusivi. I cicloturisti stranieri hanno una permanenza media molto alta e spendono in beni e servizi nel territorio. Per l’economia della città sono un valore importante. Dobbiamo cavalcare il cambiamento e l’innovazione con nuove idee per il cicloturismo, eventi collaterali ed iniziative che allungano la permanenza in città”.

 
 
 
 

Fabrizio Albertini, presidente Asshotel: “Crediamo che la chiave giusta per tornare ai numeri delle passate edizioni sia internazionalizzare questa manifestazione. Rendere la Nove Colli più internazionale, per noi albergatori, significa avere più presenze e quindi creare un indotto sul territorio. Per l’edizione 2023, che dovrà essere quella del rilancio, sarebbe necessario creare pacchetti e pettorali dedicati solo agli stranieri, inoltre sarebbe interessante pensare a un terzo percorso, ad esempio di 80 chilometri, che possa soddisfare anche chi non vuole cimentarsi in una gara troppo impegnativa. Infine, credo che anche la Regione dovrebbe fare la sua parte, premiando i Comuni che investono sul territorio e sulle strade, un aspetto fondamentale per i ciclisti”.

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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