fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

Una discarica abusiva sulla Statale. È all’ingresso dell’ex Ecoplast. Un nome che richiama una pagina nera per l’ambiente. L’area infatti si presenta come un capannone disabitato e circondato da cumuli di rifiuti. Si tratta della plastica e relativa sostanza chimica che rivestiva i vecchi fili di rame o del telefono. Si parla di quintali di rifiuti, alcuni accumulati all’esterno, altri nel sottosuolo. L’area fu uno degli snodi di un circuito di smaltimento illecito di rifiuti che vide al lavoro anche il nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Chi lo aveva affittato si è dileguato lasciando tutto ai propietari dello stabile: capannone e rifiuti da smaltire a spese loro. Ovviamente la situazione è in stallo da anni.

A questo link l’intervento dell’amministrazione

Come nella più classica riprova della teoria delle finestre rotte, l’abbandono dell’area attira chi nel degrado trova un’opportunità. E così lastre e ondulati di quello che sembra proprio essere eternit palesemente rotto quindi pericoloso unito a una vasca da bagno, scansie, materiale dell’edilizia fanno bella mostra all’ingresso del magazzino dove è stato possibile scaricare tutto nel piazzale prima del cancello d’ingresso.

 
 
 
 
 
 
 
 
eternit

Con ogni eventualità chi si è macchiato del gesto, e per il quale non esistono sostantivi ma solo improperi, ha agito nella notte sfruttando la Statale. Questo per dire che lo “scaricarifiuti” potrebbe essere anche di un’altra città e non è detto che sia uno solo. Più persone potrebbero aver lasciato lì i propri scarti a più riprese.

Vedendo i rifuti viene da supporre che qualcuno si sia liberato di ingombranti macerie dopo un restauro probabilmente di un appartamento. Per molti dei quali bastava andare all’isola ecologica gratuitamente. Non l’eternit che va smaltito da ditte apposite con costi esponenzialmente superiore rispetto ad un gratuito gesto criminale.

discarica

Ora, nel caso in cui il Comune decida di intervenire dovrà far uso della cassa comune. Tradotto: paghiamo tutti per il restauro di qualcuno.

La notizia ha trovato inconsapevole tempismo con l’inaugurazione dell’isola ecologica del porto. Non si può non pensare alla bipolarità della situazione. Da un lato enti e istituzioni che trovano fondi e portano avanti progetti per il rispetto dell’ambiente, dall’altro chi se ne frega del prossimo. La speranza, inutile negarlo e uscendo dalla neutralità della professione, è che la polizia locale faccia indagini trovando, come accaduto in passato, indizi tali da inchiodare quanti abbiano scelto questa strada. Nello specifico la Statale, direzione Ex Ecoplast.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply