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Granchio blu, anossia, fattori naturali. Qualunque sia la causa, il problema è serio perché, nel tratto di mare antistante la costa romagnola, le vongole sembrano sparite. O meglio. I gusci ci sono, ma sono quasi tutti vuoti.

E’ l’allarme lanciato dai consorzi ittici locali che, dopo il fermo pesca (concluso il 13 settembre), si sono ritrovati di fronte ad un fenomeno inatteso: il mollusco sembra sparito e per diciotto imbarcazioni del Compartimento Marittimo di Ravenna, delle quali 11 sono a Cesenatico, si prospetta un danno economico incalcolabile. 

Negli ultimi giorni la pesca per le vongolare è stata disastrosa: in mare ci sono pochissime vongole e sono piccole, nel fondale è rimasto solo un tappeto di gusci e resti di molluschi morti.

Il problema non riguarda solo un tratto di mare, bensì tutta la costa ravennate, dove le nostre barche tradizionalmente navigano. Da Tagliata a Cervia, da Savio a Marina di Ravenna, da Punta Marina a Marina Romea, fino a Casalborsetti, Bevano e Porto Garibaldi, la situazione è sempre la stessa: prima del fermo le vongolare registravano 100-120 chilogrammi di prodotto vendibile ogni calata, adesso si arriva a malapena a 15. Insomma, una crisi che sembra persino più grave di quella del 2020 quando il settore cominciò a lanciare i primi allarmi.

 
 
 
 
 
 

Adesso si spera negli aiuti di Stato. Durante la crisi del 2020, la Regione stanziò 400mila euro spartiti tra tutte le vongolare romagnole. Ma stavolta la situazione sembra ancora più seria e gli aiuti potrebbero non bastare.

 
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