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Aggressione a Cesenatico. Un fatto di una violenza tale che lascia gli strascichi anche nei giorni a seguire. Da un paio di giorni la coppia di 60enni aggredita in casa deve fare i conti con le ferite sulla pelle e anche quelle psicologiche. Si danno manforte, ma la ferita ancora è molto fresca.

La coppia ha scelto di parlare a livingcesenatico per fare chiarezza sull’accaduto rivivendo quegli atroci momenti minuto per minuto.

«Avevo appena messo la pasta nella pentola e ci apprestavamo a cenare. Erano pochi minuti prima delle 20 quando ho sentito un colpo e il guaito del nostro cane. Pensavamo si fosse fatto male da solo essendo anziano, cieco e sordo. La porta che dà sulla veranda era aperta proprio per consentirgli di uscire in veranda. Io ero dietro la parete della cucina e il mio compagno si è trovato di fronte questa persona che era una furia. Era inciampato in un gradino dove ha perso quella che ci hanno detto essere una forcella di una moto con cui aveva colpito il nostro cane. Se non l’avesse persa ci avrebbe colpito anche con quella. È stato velocissimo e con una violenza che non avrei mai immaginato. Ha aggredito il mio compagno con cazzotti e pugni al viso. Io ero incredula, gli urlavo “chi sei? Cosa vuoi? Lascialo andare”. E lui diceva “Vi ammazzo, vi sistemo”».

 
 
 
 

Col senno di poi la coppia, che non poteva sapere che l’aggressore era lo stesso che aveva accoltellato una persona nei pressi della stazione, ha realizzato che il 23 enne di origine catanese era in mutande e canottiera. Probabilmente aveva i vestiti sporchi di sangue e se ne era sbarazzato in quella manciata di km che separa la stazione da via Marte. Probabilmente cercava di entrare in un appartamento per aspettare che le acque si calmassero e sfuggire alle maglie della giustizia. Tutto l’opposto.

Intanto il pestaggio continuava. “Sono stati almeno 20 minuti di inferno, anche io ho preso botte alle spalle, in faccia, al torace e solo per fortuna non ho nulla di rotto. L’aggressore ha preso il mio compagno per il collo sono certo che se lui non avesse cercato di divincolarsi glielo avrebbe spezzato. Ha rimediato anche un morso al dito, quasi glielo staccava. Poi la furia ha strappato dalla mia mano la bottiglia d’olio, ero incredula davanti a quella scena. A quel punto il mio compagno è riuscito a buttarglisi addosso per evitare di essere colpito con il fondo della bottiglia. A quel punto è caduto ma lo ha colpito lo stesso”.

Scene di un film, che sono purtroppo amara e cruda verità.

«”Usciamo, scappiamo, aiuto, trasciniamoci fuori” urlavo con tutta la vita che avevo per metterci in salvo. A quel punto per fortuna è entrato il nostro vicino di casa allarmato dalle grida. In un primo momento pensavo fosse un complice. Mi sono detta: “è finita”. Per fortuna era il nostro vicino di casa. Quando l’aggressore lo ha visto ha capito che sarebbero arrivati altri e anche i carabinieri. Ha cercato di darsi alla fuga, ma è scivolato sull’olio e è finito in veranda dove è stato raggiunto e fermato prima dal nostro vicino poi da altri giunti in soccorso. In cinque hanno faticato a tenerlo fermo perché aveva il terrore dei carabinieri. Ha cercato di aggredire anche il 118 che era venuto in nostro aiuto».

A bocce ferme, la coppia rivive quegli attimi. Impossibile toglierseli dalla testa. Impossibile non avere la voce strozzata dalla commozione. “Se non avessimo sentito il nostro cane ci avrebbe sorpresi entrambi seduti a tavola e ci avrebbe sicuramente massacrato. Ci ha fatto visita nelle scorse ore anche il sindaco Matteo Gozzoli al quale abbiamo raccontato l’accaduto. È stato molto attento ad ascoltarci, ma non voglio che me mie dichiarazioni vengano strumentalizzate. Voglio fare i miei complimenti ai carabinieri e al personale del 118 che è intervenuto subito”.

Attualmente l’aggressore si trova in carcere. L’autorità giudiziaria sta valutando la direttissima. Si tratta di un 23enne originario del catanese che pare fosse senza fissa dimora. Non si sa ancora come sia arrivato a Cesenatico e perché si trovasse qui. Anche le motivazioni del suo gesto restano oscure.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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