Dalla rosa dei papabili candidati del centro-destra alle prossime amministrative del 2021 spunta il nome che non t’aspetti, quello dell’attuale sindaco di Gatteo Gianluca Vincenzi.
Cinquantacinque anni compiuti nel marzo scorso, nel 2021 concluderà il suo secondo mandato dopo che, nel giugno del 2016, gli elettori di Gatteo l’hanno confermato alla guida del Comune con un plebiscitario 64,45% di consensi. Una vittoria ancora più netta di quella del 2011 quando, per la prima volta nella storia di Gatteo, il ragioniere contabile aveva clamorosamente sottratto il Municipio alla sinistra, demolendo quella che, prima di quel fatidico 15 maggio di 9 anni fa, veniva considerata una delle “roccaforti rosse” più solide e integraliste della Romagna.
Il pressing del centro-destra, capeggiato dal parlamentare leghista Jacopo Morrone, sarebbe iniziato già da qualche settimana, ma Vincenzi – che pure ci starebbe pensando seriamente – non avrebbe ancora sciolto le ultime riserve. L’ostacolo più complesso sembra proprio essere la sovrapposizione fra un’ipotetica campagna elettorale e gli ultimi mesi da sindaco nel Comune di Gatteo, dal quale – nel caso – dovrebbe comunque dimettersi almeno un mese prima delle elezioni, quando cioè scadranno formalmente i termini per la presentazione delle liste dei candidati sindaci e alle cariche di consiglieri comunali.
In ogni caso, se Morrone riuscisse a convincerlo, sarebbe un colpo di grande effetto per il centro-destra visto che Gianluca Vincenzi, come certificano i consensi (in costante crescita durante le sue due legislature), è un amministratore che ha lavorato molto bene nella vicina Gatteo, soprattutto sul fronte del turismo e dell’arredo urbano (basta vedere le condizioni di strade, ciclabili e marciapiedi nella frazione di Gatteo Mare).
Uomo di esperienza, ma soprattutto di “buon senso”, viene considerato un sindaco molto amato e poco avvinto alle logiche dei partiti. Alle elezioni, infatti, si è sempre presentato come candidato della lista “La Gatteo che vorrei”, sostenuta dai partiti di centro-destra, ma con un’impronta autenticamente civica.
