Ci sono argomenti intimi e delicati che suscitano dibattito. Il caso è quello dei manifesti di pro vita affissi a Cesenatico. Al centro della segnalazione una comunicazione discutibile sulla pillola abortiva. Un messaggio che ha suscitato lo sdegno di molti che si sono espressi sui social, tra questi anche l’assessore alle pari opportunità Gaia Morara. “Un ritorno al medioevo” ha scritto come donna delle istituzioni. C’è chi ha affisso un paio di fogli a4 con lo scotch sopra una porzione dei manifesti di pro vita in segno di protesta suscitando lo sdegno di altri.
Intanto da Cesenatico è partita una petizione su change.org per togliere i manifesti. Il gruppo di cittadini promotore dell’iniziativa si chiede:
quali siano i riferimenti scientifici delle associazioni se, come visto, la letteratura parla di un rapporto rischio/beneficio di gran lunga favorevole, con un’efficacia clinica (l’interruzione di gravidanza) in più del 95% dei casi a fronte di complicanze gravi (cioè che richiedano un nuovo ricovero) in poco più dell’1% dei casi.
Copione se non uguale molto simile a Cesena. Anche nella città malatestiana, a differenza di Rimini che ne ha vietata la pubblicazione, sono comparsi i manifesti di Pro Vita. E subito è spuntato, come riportato da Corriere Romagna un segno inequivocabile che il messaggio non verrà recepito. Una netta spruzzata con lo spray rosa con la scritta “Decido io” ha coperto la porzione di manifesto lasciando leggibile i testi contenuti nel manifesto criticato.
Intanto la petizione online si avvia alla soglia 200 firme. Ma il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, al Corriere Romagna, ha detto che non verranno tolti i manifesti. “Queste battaglie – ha riferito – vanno combattute nel merito e con mezzi consoni a un dibattito etico e politico”.
